Termocamera (FLIR A655sc )

Recentemente il Gruppo di Idrogeologia si è dotato di un sistema termografico per drone composto da una Termocamera (FLIR A655sc lente 25°) con elevata risoluzione termica e geometrica, controllo termografico svincolato dal pilotaggio, autonomia in volo fino a 40 minuti, ed un Kit termografico con software di gestione DES per drone.

Il Gruppo in questo può operare sia da posizione fissa a terra che da posizione variabile aerea.

La termografia ad infrarossi è una tecnica diagnostica non distruttiva ampiamente conosciuta e di sperimentata efficacia. L’uso della termografia è limitato solo dall’immaginazione di quelli che la usano. Ovunque esista una superficie termica o una temperatura anomala, la Termografia può essere applicata. Tutti gli oggetti, infatti, emettono energia termica e interagiscono con l’ambiente circostante.
Consuete applicazioni idrogeologiche della tecnologia termografica svolte dal Gruppo riguardano gli studi inerenti gli efflussi sorgivi a mare e della presenza dell’acqua nei corpi di frana attiva. Sempre ricorrenti sono invece le applicazioni inerenti le problematiche di inquinamento e/o di smaltimento dei rifiuti. Per quanto meno coerenti con le finalità del Gruppo, vi sono numerosi casi in cui la tecnologia può dimostrarsi determinante in relazione ai problemi inerenti il costruito.

Poiché nelle applicazioni termografiche, servono competenze specifiche sia per l’esecuzione del rilievo sia per l’interpretazione del dato acquisito, il gruppo di idrogeologia si è dotato di figure professionali esperte, qualificate e certificate come Operatori termografici di II livello UNI EN ISO 9712.

1- Esempio di applicazione termografica

2- Esempio di applicazione termografica

3 – Esempio di applicazione termografica

Puglia, la falda sotto stress

Viaggio nella falda pugliese: meno acqua e sempre più inquinata

 

L’ing. Maurizio Polemio ricercatore presso l’IRPI CNR di Bari nonchè responsabile scientifico del Gruppo di Idrogeologia, ha recentemente rilasciato un’intervistai al quotidiano “Corriere del Mezzogiorno” – del 18 agosto 2017 – inerenti il preoccupante stato delle acque sotterranee pugliesi.

Versione online dell’articolo
Articolo estratto del quotidiano del 18 agosto 2017

 

 

Comunicato Stampa IAH Italia del 27 luglio 2017

 

LA RISPOSTA NATURALE ALL’EMERGENZA IDRICA VIENE DALLE FALDE SOTTERRANEE

 

 

 In questo periodo di emergenza idrica nazionale è doveroso sottolineare che la più consistente risorsa idrica del territorio italiano è costituita dalle acque sotterranee che garantiscono l’85% del fabbisogno idropotabile (48% da pozzi e 37% da sorgenti), oltre a coprire una parte significativa delle esigenze agricole e industriali. Pur risentendo della diminuzione delle piogge, la risorsa idrica sotterranea nazionale si rinnova annualmente, per circa 50 miliardi di metri cubi, valore maggiore sia del totale dell’acqua invasata nel Lago di Garda che di quella che il fiume Po scarica in Adriatico in un anno. A questa risorsa si aggiungono riserve profonde non completamente rinnovabili di volume ancora maggiore, nascoste nel sottosuolo delle nostre pianure e delle nostre montagne. L’Italia, in virtù delle caratteristiche idrogeologiche del territorio, possiede quindi un’abbondanza tale di acque sotterranee da rappresentare una risorsa economica inestimabile, anche per la sua ottima qualità naturale, rispetto a quella di corsi d’acqua e laghi, naturali e artificiali.
È quindi logico affermare che l’ottimizzazione dei fabbisogni e consumi idrici nazionali debba prioritariamente passare da un’attenta valutazione e un consapevole utilizzo delle acque sotterranee, oltre che da una corretta politica di risparmio idrico. Gli idrogeologi possiedono e già mettono continuamente a disposizione gli strumenti tecnici e conoscitivi, anche innovativi, per garantire l’uso sostenibile di questa risorsa, in grado per sua natura di mitigare i problemi contingenti creati dalla siccità e di far fronte, entro certi limiti, agli effetti dei cambiamenti climatici e dell’intrusione marina.
Queste condizioni favorevoli consentono di impostare un approccio culturale realmente sostenibile, di applicazione pratica immediata anche in fase di emergenza, senza dover ricorrere alla massima intercettazione possibile dell’acqua defluente nei fiumi, con effetti indesiderati di alterazione degli ecosistemi fluviali, oltre che di cementificazione del territorio e di consumo del suolo.
Invitiamo quindi tutti i soggetti coinvolti, tecnici e politici, istituzionali e privati, a riconsiderare il ruolo centrale delle acque sotterranee e della professionalità degli idrogeologi nella programmazione di interventi a breve e lungo termine, in modo da garantire rapidamente la formulazione di risposte efficaci, nonché economicamente vantaggiose, alle crisi idriche e alle tendenze climatiche che inevitabilmente continueranno ad interessare il nostro Paese.

Associazione Internazionale degli Idrogeologi (IAH), Sezione Italiana
www.iahitaly.it

 

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Geologi e Territorio: The sulphurous waters of thermal springs of Santa Cesarea Terme

THE SULPHUROUS WATERS OF THERMAL SPRINGS OF SANTA CESAREA TERME

Santaloia, L.E. Zuffianò, P.P. Limoni, G. Palladino, D. Liotta, M. Polemio

 

The waters of thermal springs of Santa Cesarea Terme outflow into four partially submerged  karstic caves (Fetida, Solfurea, Gattulla and Solfatara) located at the base of a cliff, about 500m long, along the shoreline. These sulphurous and warm waters (22–33◦C) are currently used for the treatment of pathologies of the locomotor and respiratory system.

The area of ​​the thermal anomaly is circumscribed and falls into the portion of a horst mainly dislocated by the NO-SE, subvertical and transtensive faults which extend to the sea

 

 

Considering the geological and hydrogeological features of the area and the geochemical characteristics of the groundwater, the results of the study indicate that the thermal springs are fed by marine water, having reached Santa Cesarea Terme through a localized fracture network. This affects the evaporitic and carbonatic rocksthat characterize the substratum of the Adriatic Sea in the offshore.

Geologi e territorio, n° 1/2017, pagg. 17-31, 2017. ISSN:1974-1189

Geologi e Territorio: pubblicato un nuovo articolo sulle sorgenti termali di Santa Cesarea Terme

LE ACQUE SULFUREE DELLE SORGENTI TERMALI DI SANTA CESAREA TERME

Santaloia, L.E. Zuffianò, P.P. Limoni, G. Palladino, D. Liotta, M. Polemio

 

Le acque delle sorgenti termali di Santa Cesarea Terme sgorgano in quattro grotte carsico-marine (Fetida, Solfurea, Gattulla e Solfatara) ubicate alla base di un tratto di una falesia, lungo circa 500m. Queste acque, caratterizzate da temperature, in superficie, intorno ai 22-33°C sono attualmente utilizzate per la cura di patologie dell’apparato locomotore e respiratorio.

L’area dell’anomalia termica è circoscritta e ricade nella porzione di un alto strutturale maggiormente dislocato dalle faglie NO-SE, subverticali e transtensive, che si estendono verso mare. Considerando i caratteri geologici ed idrogeologici del territorio, insieme a quelli geochimici delle acque sotterranee, si ritiene che le acque delle sorgenti sulfuree di Santa Cesarea siano alimentate da acque marine, attraverso un sistema di fratturazione profonda presente  nei fondali del Mare Adriatico.

 

Il testo completo dell’articolo è disponibile seguendo questo link:

Geologi e territorio, n° 1/2017, pagg. 17-31, 2017. ISSN:1974-1189.

PROGRAMMA INTERREG IPA CBC ITALIA- ALBANIA- MONTENEGRO

logo Interreg IPA CBC

Il gruppo di ricerca di Idrogeologia ha coordinato una proposta per il PROGRAMMA INTERREG IPA CBC ITALIA- ALBANIA- MONTENEGRO nell’ambito dell’Asse 3 “Environment protection, risk management and low carbon strategy”, perseguendo l’Obiettivo SO 3.1 “Increase cross-border cooperation strategies on water landscapes”.

Il titolo del progetto, il cui acronimo è IMAGE, focalizza gli scopi:

Integrated MAnagement of Groundwater related water Environments and biodiversity through Italy, Albania, and Montenegro

La proposta progettuale è finalizzata ad ottimizzare procedure e modalità di gestione di sistemi complessi di aree umide, sia costiere che continentali, il cui particolare pregio ambientale è legato principalmente al rilevante contributo delle acque sotterranee, la cui venuta a giorno consente la formazione di laghi, paludi e aree umide, talvolta contigue a saline.

Le aree selezionate per il progetto, tutte di elevato pregio naturalistico e ambientale e di particolare valenza paesaggistica, pur se non tutte egualmente note, sono oggetto di un forte sviluppo socio-economico, non solo turistico, con impatti antropici sempre più elevati che, unitamente al cambiamento climatico, si ripercuotono sulla qualità e la qualità delle risorse idriche sotterranee effluenti in tali aree e, di conseguenza, sull’intero sistema ambientale paralico, con rilevanti rischi anche in termini di biodiversità.

L’obiettivo è quindi definire un modello di gestione che persegua la sostenibilità ambientale, garantisca la biodiversità delle specie vegetali ed animali, individui i fattori di rischio naturale, con riferimento in particolare al flooding, supporti la gestione sostenibile delle risorse idriche e lo sviluppo del territorio, tenendo conto del cambiamento climatico.

Il partenariato di progetto include, oltre al CNR-IRPI, che coordina la proposta per il tramite del Responsabile Scientifico del Gruppo, Dott. Maurizio Polemio, le seguenti istituzioni, secondo diverse modalità, previste dalla call: il Biology Department, University of Bari; Hydro-Meteorological Institute of Montenegro; Albanian Geological Survey, Geological Survey of Montenegro;    Co-PLAN; Apulia Region – Department: Agriculture, rural development and environmental protection – Section: Water Resources; Ministry of Sustainable Development and Tourism; Water Basin Agency of Drini-Buna rivers  under the Ministry of Agriculture, Rural Development and Water Administration (AUB Drini-Buna); WWF.

Comunicato Progetto Interreg IPA CBC Italy – Albania . Montenegro

logo Interreg IPA CBC

The Hydrogeology Research Group coordinated a proposal for the INTERREG IPA CBC ITALIA- ALBANIA- MONTENEGRO PROGRAMME, Aaxis 3 “Environment protection, risk management and low carbon strategy”, focusing on the l’Obiective SO 3.1 “Increase cross-border cooperation strategies on water landscapes”.

The title of the project, whose acronym is IMAGE, focuses on the goals:

Integrated MAnagement of Groundwater related water Environments and biodiversity through Italy, Albania, and Montenegro

IMAGE focuses on Programme Area wetlands which are complex natural systems with very high: environmental value, cross-border affinity, biodiversity and hydrological contiguity. They are affected by climate change and increasing negative anthropogenic impacts and are mainly GDE, groundwater dependent ecosystems.The challenge is to preserve and to valorise delicate equilibria, biodiversity, and water landscape of wetlands with an integrated multi-methodological approach, validated on selected test sites, and able to be applied to the whole Programme Area.

The cross-border approach expresses the awareness of the physical and environmental contiguity of the areas, including flora and fauna, reason for which is mandatory to overcome the inflexible concept of national border, vanished by the fluid nature of borders, mainly constituted by continental and marine waters.

The project partnership includes, in addition to the CNR-IRPI, which coordinates the proposal through the Group’s Scientific Person in Charge, Dr. Maurizio Polemio, the following institutions, according to different ways, provided by the call: iBiology Department, University of Bari; Hydro-Meteorological Institute of Montenegro; Albanian Geological Survey, Geological Survey of Montenegro;  Co-PLAN; Apulia Region – Department: Agriculture, rural development and environmental protection – Section: Water Resources; Ministry of Sustainable Development and Tourism; Water Basin Agency of Drini-Buna rivers  under the Ministry of Agriculture, Rural Development and Water Administration (AUB Drini-Buna); WWF.

3rd Edition of FLOW PATH, the National Meeting on Hydrogeology

Il Gruppo di Idrogeologia ha partecipato alla terza edizione del Convegno FLOW PATH che si è svolto a Cagliari dal 14 al 16 giugno 2017 presso la Sala Convegni Fondazione di Sardegna in via San Salvatore da Horta n. 2 presentando i seguenti lavori:

  1. De Giorgio G., Chieco M., Zuffianò L.E., Sottani A., Pedron R., Luca Vettorello L., Polemio M., 2017. The effects of low enthalpy geothermal system on groundwater of the Cesine wetland. 3rd National Meeting on Hydrogeology. Cagliari, 14-16 June 2017.
  2. Polemio M., Sapiano M., Santaloia F., Basso A., Dragone V., De Giorgio G., Limoni P.P., Zuffianò L.E., Mangion J., Schembri M., 2017. A Hydrogeological study to support the optimized management of the main sea level aquifer of the Island of Malta. 3rd National Meeting on Hydrogeology. Cagliari, 14 16 June 2017.
  3. De Giorgio G., Zuffiano’ L.E., Polemio M., 2017. The role of the hydrogeological and anthropogenic factors on the environmental equilibrium of the Ugento wetland (Southern Italy). 3rd National Meeting on Hydrogeology. Cagliari, 14-16 June 2017.
  4. De Giorgio G., Zuffiano’ L.E., Basso A., Polemio M., 2017. Geodatabase and knowledge of coastal carbonate aquifer of the Adriatic and Ionian seas. 3rd National Meeting on Hydrogeology. Cagliari, 14 16 June 2017.

 

 

 

Announcement of availability for partner proposal writing for European and international calls

The IRPI’s Hydrogeology Group has been partner of an approved project in the frame of Interreg Europe programme and now is coordinating a proposal in the INTERREG IPA CBC ITALY-ALBANIA-MONTENEGRO.

We would like to consider our participation to on-going and next calls, including INTERREG EUROPE or FP7 calls.

In the activity and projects sections in this website you could read our profile with more information about our previous experiences and expertises.

Please,  don’t hesitate to write us for any further information.

 

Maurizio Polemio

(Group Leader)

La caratterizzazione delle aree umide costiere della Puglia alimentate da acque sotterranee: il caso della Riserva Naturale dello Stato delle Cesine (Salento)

The characterization of the Apulian coastal wetlands due to groundwater outflow: the case of Cesine Natural Reserve (Salento)

 

Attività di campionamento presso i piezometri posizionati nel cortile della Masseria “Le Cesine”, Centro Visite dell’Oasi

Attività di campionamento presso i piezometri posizionati nel cortile della Masseria “Le Cesine”, Centro Visite dell’Oasi – Sampling activities at the piezometers located in the garden of the “Le Cesine” Farm, Oasis Visitor Center

 

Le Cesine è una delle più pregevoli aree umide della costa adriatica. Collocata nel Salento in Puglia, è stata riconosciuta nel 1971 Zona Umida di interesse Internazionale e, nel 1980, Riserva Naturale di Stato; la gestione dell’intero parco naturale è stato affidato al WWF Italia.

La zona di maggior pregio naturalistico ed ambientale occupa il settore orientale, dove sono presenti le paludi d’acqua dolce e salmastra ed i principali habitat di interesse comunitario. I caratteri idrogeologici risultano molto complessi, infatti si ritiene che lungo la costa trovino efflusso tre acquiferi sovrapposti, le cui acque hanno caratteristiche chimico-fisiche molto diverse.

Al tributo sorgivo di acque sotterranee si deve in prevalenza il delicato equilibrio idrologico ed ecologico che rende di speciale interesse l’area umida delle Cesine, grazie ai quali l’ambiente si presta alla presenza di specie animali e vegetali di pregio.

In tale contesto, il Gruppo di Idrogeologia sta operando per l’affinamento delle conoscenze idrogeologiche, l’accurata definizione del modello idrogeologico concettuale e, più in generale, per contribuire alla tutela e alla salvaguardia di questa preziosa risorsa ambientale.

 

Cesine is one of the most valuable wetlands of the Adriatic coast. It is located in the Salento Penisula, in Apulia Region; it was recognized in 1971 Wetland of International Interest and, in 1980, State Natural Reserve; the managing of the whole nature park was entrusted to WWF Italy.

The most natural and environmental value area occupies the eastern sector, where freshwater and brackish marshes and the main habitats of community interest can be observed. The hydrogeological setting is very complex, in fact, it is believed that along the coast find outflow three overlapping aquifers, whose waters have different chemical and physical characteristics.

The tribute and constant source of groundwater must mainly the delicate balance hydrological and ecological making of special interest Cesine wetland, thanks to which the environment is suitable for the presence of valuable animal and plant species.

In this context, the Hydrogeology Group is working on the refinement of the hydrogeological knowledge, the careful definition of the hydrogeological conceptual model and, more generally, to contribute to the protection and preservation of this valuable environmental resources.