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Hydrogeology and seawater intrusion proneness in the Metaponto plain aquifer (Basilicata, Italy)

E’ disponibile online sul sito della rivista scientifica Italian Journal of Engineering Geology and Environment un nuovo articolo a cura del Gruppo di Idrogeologia. L’articolo tratta il fenomeno dell’intrusione marina quale problema idrogeologico più tipico per gli acquiferi costieri e del conseguente rischio di degrado qualitativo delle acque sotterranee. Evidenzia inoltre, l’importanza dell’elaborazione e dell’applicazione di metodi efficienti per la
prevenzione e la mitigazione dei processi di salinizzazione, che possono rendere le acque sotterranee inutilizzabili sia a scopo potabile che irriguo.

L’articolo è disponibile e scariabile in open access:

Muzzillo, R., Zuffianò, L. E., Canora, F., De Giorgio, G., Limoni, P. P., Polemio, M., & Sdao, F. (2021). Hydrogeology and seawater intrusion proneness in the Metaponto plain aquifer (Basilicata, Italy). Italian Journal of Engineering Geology and Environment, 1(2021–1), 139–149. doi: 10.4408/IJEGE.2021-01.S-13

Antropizzazione, causa prima dei disastri naturali

Con il sopraggiungere dell’autunno, l’arrivo delle prime piogge è sempre stato considerato una salvezza per i terreni assetati e i torrenti prosciugati. Tuttavia ora con l’estesa urbanizzazione, l’impermeabilizzazione e il consumo di suolo, questi eventi atmosferici rischiano di diventare un pericolo. Per capire il perché, abbiamo chiesto chiarimenti a Maurizio Polemio, dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr, che di recente ha pubblicato i risultati di uno studio, che fonde l’analisi spaziale con quella temporale e in cui si confronta il trend degli eventi catastrofici idrogeologici con le modificazioni climatiche e l’antropizzazione, con particolare riferimento alla Calabria e alla Puglia. “Sono stati utilizzati dati raccolti a partire dal XIX secolo fino ai giorni nostri, considerando il numero di frane e di piene catastrofiche, la piovosità di diversa durata, la temperatura atmosferica, il numero di giorni piovosi e le modificazioni dell’uso del suolo, soprattutto l’estensione delle aree disboscate e urbanizzate”, spiega Polemio.

 

Il testo integrale dell’articolo è disponibile sull’Almanacco della Scienza, mensile a cura dell’Ufficio stampa del CNR,  al seguente link:

Testo articolo Almanacco della Scienza n. 11 del 18 novembre 2015